Andar per librerie, La parola al libraio

Tutele per i librai e iniziative per avvicinare chi non legge, ecco ciò che serve: parola dei librai della Nuova Avventura

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L’intervista a Enrico e Caterina della libreria Nuova Avventura di Marina di Carrara

Avevamo già iniziato a conoscere i librai della giuria del nostro concorso con l’intervista a Leonardo Giovacchini della libreria Tra le righe di Pisa (che si può leggere qui), oggi è la volta di Caterina Biso, che insieme a Enrico Giuliani anima la vita della libreria, luogo d’incontro preferito dai lettori della cittadina.

Quando avete deciso di fare i librai? Qual è stato il vostro percorso formativo?
Caterina voleva fare l’archeologa ma nel 2009 ha visto che la libreria che frequentava era in vendita e ha deciso di fare una follia.
Enrico voleva fare l’architetto ma nel 2015 è entrato nella libreria di Caterina, una vecchia compagna delle superiori, e tempo qualche mese è diventato libraio.

Caterina, a 5 anni dall’apertura a Marina di Carrara, sei felice di aver scelto questo luogo?
Sì, moltissimo. Marina di Carrara ha delle specificità ben diverse dal centro storico di Carrara, dove in un primo tempo c’era la libreria. Seppure priva di un certo fascino artistico, è una cittadina balneare estremamente vitale, piena di scuole, di turisti e visitatori, di giovani famiglie che passeggiano con i loro bambini.
Questo movimento non può che giovare a una libreria.

Com’è il vostro rapporto col quartiere? Chi sono i lettori della Libreria Nuova Avventura?
Siamo la libreria di riferimento del quartiere e delle scuole limitrofe. I lettori della libreria oramai sono diventati nostri amici e spesso passano anche solo per un saluto, non necessariamente per comprare.

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Qual è l’aneddoto più divertente che ricordate, riguardo la libreria?
Una richiesta fuori dal comune: se vendevamo teli di plastica per coprire letti.

Come scegliete i libri da tenere a scaffale?
Cerchiamo di avere sempre le novità delle principali case editrici e non facciamo mai mancare un congruo numero di copie dei libri che abbiamo letto, ci sono piaciuti o riteniamo possano piacere al nostro pubblico.

Secondo voi di cosa hanno bisogno i librai italiani?
A livello istituzionale una seria politica fiscale che si ricordi che le librerie, e in special modo quelle indipendenti, possono essere un luogo di cultura e anche di formazione. Non è un mistero che la vendita via web ha fortemente danneggiato la nostra categoria: una serie di misure atte a tutelarci sarebbe sicuramente doverosa.
A livello di categoria un po’ meno di spocchia: certe volte presentarsi come Sacerdoti dell’Impegno e Vestali della Cultura paga il proprio ego, ma tende giustamente a respingere i lettori meno forti. E in un paese dove l’analfabetismo di ritorno è così alto, la prima cosa che i librai dovrebbero fare è avvicinare chi non legge, non respingerli con atteggiamenti superbi.

171019_NA022Quali sono i titoli più venduti, al momento?
In estate naturalmente si tende a preferire una letteratura un po’ meno impegnata, ma nel nostro caso influiscono positivamente le presentazioni che organizziamo e i grandi premi letterari assegnati ogni anno.
Per questo motivo in questo motivo i più venduti sono: Come una famiglia di Giampaolo Simi, che è stato ospite nostro un paio di settimane fa; La ragazza con la Leica di Helena Janeczek e Resto qui di Marco Balzano, vincitrice e finalista allo Strega.

Cosa state leggendo?
Caterina sta leggendo Lady Anne di Anthony Trollope, Sellerio, un romanzo vittoriano comprato al Salone del Libro di Torino. Enrico ha finito di leggere oggi Siracusa di Delia Ephron, Fazi, incuriosito dalla copertina.

 

Intervista a cura di Lorena Bruno, foto di Stefania Ciocca

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