consigli di lettura, Sul racconto

Classici, contemporanei e racconti: i consigli della redazione per i libri da regalare a Natale

Siete alla ricerca del libro giusto da regalare a Natale? E noi della redazione, che parliamo sempre volentieri di libri che abbiamo letto con piacere, siamo felici di suggerirvene un bel po’.

Buona ricerca!

Tre (brevi) consigli di Andrea Siviero

Sarà anche un enorme cliché, ma Natale è sempre un’ottima occasione per regalare o regalarsi (almeno) un buon libro. Io quest’anno ve ne propongo tre, tutti e tre scritti da autori italiani, tutti e tre che mi hanno tenuto compagnia durante questo 2019.

Un classico è sempre una buona idea

arton145464-8d2f6Il primo libro è un vero classico della letteratura italiana del Novecento. Sto parlando di Memoriale di Paolo Volponi (Einaudi), romanzo pubblicato nel 1962 e ancora straordinariamente attuale nel descrivere l’alienazione dell’individuo in relazione al mondo del lavoro. Il protagonista del romanzo è il reduce di guerra Albino Saluggia che, una volta assunto come operaio in una grande fabbrica del Nord Italia, precipita in un vortice di ossessioni e manie di persecuzione: crede che i medici dell’azienda stiano tramando contro di lui falsificando i referti per farlo licenziare. Un personaggio che rappresenta perfettamente il tipico individuo alienato, schiacciato dal peso di un mondo del lavoro che annulla l’individualità a favore di un uomo sempre più appendice degli strumenti e dei macchinari. Con una narrazione in prima persona, condotta da un narratore inattendibile, la sensazione è quella di essere travolti dalle ossessioni del protagonista e affondare con lui in un vortice di paranoie.

Uno sguardo a un possibile futuro prossimo

41Ry2qBhNjL.jpgIl secondo libro è stato pubblicato lo scorso settembre e condivide con l’opera di Volponi almeno un tema: quello del lavoro. Il libro è L’invenzione degli animali di Paolo Zardi (Chiarelettere) e in questo caso l’individualità messa in discussione non è più quella del singolo lavoratore, ma quella dell’oggetto stesso del suo lavoro. In un futuro non molto anteriore, una enorme multinazionale che ricalca un po’ le sembianze di una delle Big four tech companies o GAFA (Google, Amazon, Facebook e Apple), e che nel corso dei primi decenni del Duemila è riuscita a produrre un volume di affari tale da rivaleggiare con gli stati nazionali e, addirittura, a influenzarne le scelte politiche (vi ricorda qualcosa?), ha cominciato a lavorare a un progetto di ibridazione genetica con l’obiettivo di porre le basi per un allevamento su larga scala di animali donatori di organi. Un tema che implica importanti problematiche di natura etica e che la scienziata Lucia Franti, protagonista del romanzo, sarà chiamata ad affrontare sia sul piano teorico che su quello pratico, in un crescendo narrativo che ricorda quello dei migliori romanzi d’avventura.

Racconti brevi e frizzanti, da gustare a piccoli sorsi

978-88-6881-398-7-315x500Il terzo e ultimo libro è Il paradosso del respiro di Emanuele Finardi (Ensemble). Si tratta di una raccolta di racconti davvero singolare nel panorama della narrativa italiana contemporanea. Ogni racconto parte da un aforisma o da una citazione di un celebre artista o intellettuale e procede con una narrazione rapida ed elettrizzante, condotta sul filo dell’ironia, del gioco e dei paradossi. C’è la migliore tradizione del racconto italiano, tra le pagine di questa raccolta di Finardi, e allo stesso tempo il ritmo e l’imprevedibilità di certe narrazioni brevi latinoamericane, quelle della scuola di Felisberto Hernández per fare un esempio.

Su Racconta un libraio, avevamo gustato un assaggio della fantasia di questo autore, con un racconto che si era classificato sul podio della seconda edizione del nostro concorso; in questa raccolta Emanuele Finardi ha confermato la sua vena di eccezionale inventore di narrazioni caleidoscopiche.

Tre consigli di Lorena Bruno

Regalare un libro non è una questione semplice: il diretto interessato è un lettore forte o uno occasionale? L’avrà già letto? Preferisce i libri brevi o i tomoni ignoranti? Non resta che affidarsi alla buona scrittura: certe trame – cioè il sapiente tessuto di maestria della penna, fabula e personaggi indimenticabili – si riconoscono subito.

Un classico sempre attuale

Una donna di Sibilla Aleramo, Feltrinelli, come ogni classico che si rispetti, ha sempre molto da dire. L’ho scoperto a un gruppo di lettura organizzato alla Libreria Linea d’ombra di Milano insieme ad altre lettrici ammirate; permette di affacciarsi su uno scorcio della storia del nostro paese e scoprirne le difficoltà che ogni donna potesse incontrare nel suo cammino, in un determinato periodo storico, come moglie, come madre e come scrittrice, in una prosa gentile e poetica. Regalo perfetto per qualunque lettore.

Uno straordinario romanzo contemporaneo

Bussola, di Mathias Enard, edizioni e/o, tradotto da Yasmina Mélaouah, lo considero quasi un classico, perché è stata tale la meraviglia di scoprire quelle pagine e così duratura l’impressione di aver letto un grande autore, che lo consiglio ogni volta che qualcuno mi chiede un bel romanzone in cui immergersi con piena soddisfazione. Perfetto per un’anima inquieta che volga lo sguardo a oriente, desiderando un grande viaggio e un grande amore; ideale per chi abbia voglia di scoprire la voce di un magnifico autore contemporaneo.

Una raccolta di racconti molto particolare

La biblioteca di Gould di Bernard Quiriny, L’Orma Editore, è una deliziosa raccolta di racconti, tradotta da L. Di Lella e G. Girimonti Greco, di un affermato autore francese che si rifà a un’importante tradizione letteraria di storie brevi. Leggendo le sue pagine, infatti, avrete il piacevole effetto collaterale di voler recuperare tutti i racconti di Borges e di addentrarvi in tutti i sentieri biforcuti che la letteratura riserva da lì in poi. Incontrerete lo splendido Gould, un personaggio imprevedibile e signorile che possiede una collezione di libri, la più inconsueta che possiate immaginare. In ogni racconto, Quiriny parte da una premessa assurda e la esplora fino alla fine, con una scrittura piacevolissima, misurata e un’ironia irresistibile. Dedicato a chi adora i risvolti improbabili, i personaggi che ispirano riverenza e la preziosità di short story ben scritte.

Tre (o poco più) consigli di Natale di Teodora Dominici

D’accordo sul fatto che il Natale sia una festività amica del libro – scrivere qualche riga a mano sul frontespizio, per personalizzare il regalo, non è ancora una cosa bellissima? – sono anche convinta che girare per librerie sotto Natale, tra le persone in guanti e sciarpa che si spostano intente tra titoli e quarte di copertina, sia davvero di atmosfera. Allora, libri.

Il classico

bea8dc34744b4bf9bfd1aa8df6548716B00567.jpgAmericano, vi piace? Un libro dolce-amaro, molto ironico, che fa ridere e riflettere, col giusto carico di sfavillii e di introspezione (le feste sono questo, l’avvicendarsi rapido di rumore e di silenzi, della socialità elettrizzante e di quell’attimo di malinconia). Siamo a New York con, appunto, Le mille luci di New York di Jay McInerney, Bompiani, tradotto da Marisa Caramella, uscito negli anni ‘80 del Novecento e diventato rapidamente un best-seller. Il protagonista, un ragazzo che si divide tra la vita di redazione in una rivista chic della grande mela e le notti folli in giro per i locali, si muove in maniera maldestra ma estremamente vera nella propria vita, inanellando conversazioni strampalate, situazioni fuori della norma e avventure che non finiscono mai come erano incominciate. Una scrittura pragmatica e brillante mette a fuoco anche i sentimenti, senza sentimentalismi.

La nuova uscita

simoni-tarocchi_WEB-409x596Un omaggio a Calvino e al suo Castello dei destini incrociati è Tarocchi magici e cavallereschi. La vera storia di Rolando, uscito questo novembre per add editore. L’autore è Marcello Simoni, e lo spunto è l’ingresso dell’autore in una biblioteca-labirinto, nella quale l’incontro con un bizzarro personaggio, nella fattispecie nientemeno che Turpino, monaco scrittore dell’VIII secolo, dà il via a una surreale disquisizione-inchiesta sulla vera storia di Orlando, il paladino di Carlo Magno. Con i disegni dal sapore medievaleggiante di Gabriele Pino, che riportano in vita personaggi tra fiaba e leggenda come il Re, il Cavaliere, la Dama, il Moro, questo libro a metà tra romanzo storico e dissertazione arguta unisce il lato fantasioso a un universo letterario noto, ove ritrovare il fascino dei Rolandi, delle Angeliche e dei Ferraù che ci sorridono dalle pagine di Tasso, Boiardo e Ariosto.

E poi racconti

I racconti sono un genere scivoloso, perché vanno a gusto molto più dei romanzi. Io sto leggendo Baci da 100 dollari di Kurt Vonnegut (ISBN edizioni) e tradotto da F. Pacifico, raccolta che precede il successo dello scrittore ed è quindi da considerarsi un po’ il suo esordio: storie brevi, accattivanti, dal ritmo rapido, che toccano in modo semplice temi universali (come l’amore, il successo, l’insoddisfazione, la perdita). Per un lettore di racconti esigente, cerebrale, c’è Gli occhi vuoti dei santi (Giorgio Ghiotti, Hacca edizioni, 2019), con la sua traversata dei rapporti familiari e di una giovinezza venata di eroismo e mozziconi di sigaretta. Oppure, per stare sul classico, un bel Murakami (di cui avrete letto almeno Kafka sulla spiaggia e La ragazza dello Sputnik): nella raccolta di racconti Uomini senza donne (Einaudi), tradotto da Antonietta Pastore, si avvicendano sette storie di amore e di mistero ad alto potenziale narrativo con il consueto finale spiazzante.

 

A cura della redazione di Racconta un libraio

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