La parola al libraio

La Rete “Librerie di Roma”: a che punto siamo? L’intervista a Carmelo Calì di Libri e Bar Pallotta

Da qualche mese seguo con molta attenzione l’iniziativa di alcuni librai romani che stanno portando avanti il progetto della Rete “Librerie di Roma”. Stanno partecipando insieme a un bando della Regione Lazio per trenta realtà della stessa filiera che vogliano unirsi in una rete d’impresa costituita da una quarantina di librerie indipendenti romane. Tra i promotori del progetto, Alessandro Alessandroni che ho già intervistato e Carmelo Calì, a cui ho fatto qualche domanda per saperne di più su come procede l’iniziativa.

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Libri e Bar Pallotta

Alessandro Alessandroni ci aveva già parlato della Rete delle “Librerie di Roma”. Come nasce quest’idea?

Per raccontare il modo in cui abbiamo avuto l’idea bisogna dire che Libri e Bar Pallotta è nata come libreria associata al gruppo Arion. Per quanto ultimamente le librerie Arion abbiano attraversato un brutto periodo, noi abbiamo vissuto tutti i lati positivi del fatto di essere parte di un gruppo di librerie indipendenti collegate tra loro (eravamo circa 22). Essere all’interno di un gruppo, avere la possibilità di accedere alle informazioni del catalogo delle altre librerie – con più di 400 mila titoli – per noi era un’esperienza da ripetere. Ci piaceva l’idea di mettere in contatto tra loro le librerie indipendenti, ognuna con le proprie specificità e dar valore a tutti i titoli per non farli stagnare sullo scaffale. Piuttosto che farlo aspettare, far sapere subito al lettore che il titolo è disponibile altrove può fare la differenza quanto a efficienza e a comunicazione fra noi. Nel gruppo Arion ci si confrontava soprattutto per lo scambio dei libri, non per altre iniziative.

L’idea di questa rete è nata anche grazie all’Italian Book Challenge: ogni lettore poteva giocare nelle librerie indipendenti che aderivano all’iniziativa, in tutta Italia. Questo ha permesso a 160 librai di entrare in contatto. Da quell’esperienza ci siamo resi conto che conoscendoci e confrontandoci abbiamo cominciato a capire che viaggiare tutti nella stessa direzione ci dava un grosso vantaggio in termini di visibilità e di forza che ci davamo l’uno con l’altro. Il nostro obiettivo è diventato unire le librerie indipendenti di Roma che faticano ad andare avanti, mettere insieme le esperienze maturate negli anni: i lettori non avrebbero più solo una libreria di riferimento, sarebbero clienti di un gruppo di librerie che lavorano insieme.

Pensa che tempo fa ho intervistato Serena Casini in merito all’Italian Book Challenge e le ho chiesto se pensava che la sua iniziativa avrebbe portato a unire le librerie al livello nazionale. Non sapeva bene come sarebbe andata, ma la certezza era che quel gioco vi aveva portato a essere in contatto più che mai.

Penso che sia stata una molla importante. Anni fa abbiamo avuto un momento di forte crisi qui in libreria e abbiamo rinunciato al modo di lavorare che avevamo sperimentato fino ad allora; così abbiamo cominciato a farlo in un modo completamente nuovo. Eravamo impauriti da questa novità. Abbiamo iniziato a lavorare fuori dalla distribuzione, direttamente con le case editrici in conto deposito. La responsabilità era forte nei confronti degli editori che ci davano i libri in questa modalità. Confrontandoci abbiamo capito che non eravamo gli unici, che gli stessi dubbi erano comuni agli altri librai e questo ci ha dato forza. Ma non era mai successo, c’era sempre stata una certa diffidenza rispetto a ciò che succedeva nelle altre librerie. Alcuni librai, tra cui Francesco Mecozzi della libreria Giufà, Alessandroni di Altroquando, Paola di Blasi di Tutto Libro, avevano provato a creare una rete di librerie, ma senza riuscirci. Forse la necessità di fare squadra ha fatto la differenza. Piccolo aneddoto: un editore di cui non faccio il nome aveva lanciato una promozione per chi avrebbe acquistato i libri direttamente dal sito, penalizzando così il lavoro dei librai con cui era in contatto. Insieme a tutti i 160 librai che hanno aderito all’Italian Book Challenge abbiamo fatto sentire il nostro disappunto e l’editore ha ritirato la promozione. Le battaglie che portiamo avanti non riguardano certo le percentuali, sono piuttosto quelle che riguardano i distributori o la politica indiscriminata degli sconti sui libri: facciamo tutti parte della stessa filiera, non ha senso farsi la guerra. In quel frangente con il semplice dialogo si è risolto tutto.

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Carmelo Calì

Tempo fa voi e gli altri librai che hanno manifestato la volontà di far parte della Rete delle “Librerie di Roma” vi siete riuniti alla libreria Assaggi. Che aria tirava?

L’aria che tira è bella. Attualmente le librerie che si sono riunite sotto il marchio nascente della rete sono 40. In particolare noi che facciamo parte del direttivo dell’Associazione Italiana Librai stiamo portando avanti il progetto previsto dal bando della Regione Lazio per 30 realtà della stessa filiera che vogliano unirsi in un’unica rete. La somma prevista per chi vince è di 100.000 euro. Ci siamo industriati partendo dalle librerie amiche per poi ampliare la proposta ad altri librai grazie all’aiuto di indirizzari di editori e distributori, per poter raggiungere più librerie possibili. Molti sono stati diffidenti, specie i librai della vecchia generazione, gelosi del proprio catalogo; ma abbiamo intercettato anche altre librerie che credono in questo progetto, per proporre agli autori, ai lettori e agli editori tanti spazi, la possibilità di organizzare dei festival in collaborazione con l’Assessorato alla cultura, con le scuole e le biblioteche per obiettivi che magari come singoli librai non saremmo in grado di raggiungere. È nato un gruppo di persone che ha cominciato a conoscersi bene e che sta lavorando sodo.

A che punto siete?

Abbiamo già consegnato il progetto. L’idea è quella di creare un portale online che ci dia visibilità, e che sia un’interfaccia intuitiva attraverso cui i nostri lettori potranno sapere subito la disponibilità dei titoli di tutte le librerie. Si potrà prenotare il titolo, ritirarlo direttamente in libreria e in alcuni casi acquistarlo online: non tutte le librerie hanno manifestato la volontà di vendere online, quindi ognuno gestirà autonomamente l’e-commerce. Tramite il portale si informeranno i lettori delle iniziative delle librerie della rete; si collaborerà anche con altre realtà culturali, magari con una tessera fedeltà che anziché prevedere uno sconto sul libro dia la possibilità di avere convenzioni con cinema e teatri. Ci piacerebbe ad esempio scegliere il libro del mese delle librerie di Roma, magari di una casa editrice indipendente e promuoverlo con l’obiettivo di portare l’autore in una delle librerie o in altre sedi.

Diresti che l’obiettivo a lungo termine è anche quello di creare una rete al livello nazionale?

Lo speriamo davvero, abbiamo scoperto che ci sono altre città in cui i librai si sono uniti: a Napoli una ventina di librerie si sono unite in un progetto molto simile, a Milano esiste la Librerie Indipendenti Milano, realtà ormai consolidata; esistono già dei tentativi di fare rete in questo senso, perché ci siamo resi conto che si può ottenere molto di più se si uniscono le forze.

Qual è il prossimo step?

Il prossimo step è aspettare la risposta da parte della Regione per quanto riguarda il bando. Se dovessimo vincerlo ci aggiudicheremmo quei 100 mila euro che la Regione ha destinato al progetto vincitore. Se vinceremo nascerà al livello legale la rete d’impresa delle Librerie di Roma, che ci vincolerà a portare avanti il progetto. Siamo coscienti che nel caso in cui non dovessimo vincere la rete è nata, noi siamo già librerie che parlano e pensano in funzione di qualcosa di più grande. Se non potessimo dare subito vita al portale online daremo comunque vita a delle iniziative, anche insieme agli editori e ai distributori che hanno abbracciato il nostro progetto. Se facessimo un passo indietro sarebbe un peccato.

Chi si vuole unire a voi cosa deve fare?

Abbiamo cercato di coinvolgere quante più librerie fosse possibile. Alcune hanno accettato, altre hanno declinato, altre si sono riservate di decidere più in là. Sicuramente il progetto è aperto a tutti, ma bisognerà vedere come risolvere tutto dal punto di vista legale e se in seguito ci saranno dei costi che se vincessimo verrebbero ricoperti dal bando per qualche tempo. Ci stiamo impegnando al massimo, spero di raccontarti presto che tutto è andato per il meglio.

Lorena Bruno
@Lorraine_books

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